Care socie, cari soci,

La fine dell’anno coincide, in questa occasione, con il passaggio di consegne tra il precedente, e primo, Consiglio Direttivo, che mi sono onorata di presiedere, e il successivo.

In attesa che i nuovi eletti prendano posizione e si ridistribuiscano le cariche, desidero chiudere l’anno con i migliori auguri di buone feste e di un ottimo anno venturo, sia professionale che personale.

Colgo l’occasione per sottolineare una grande vittoria, ovvero la costituzione di ATECA-ER e il suo percorso di costruzione di una infrastruttura che potesse funzionare. Iniziare una avventura tanto importante partendo da zero, con tanta buona volontà da parte di tutti, ma senza una storia, una organizzazione di provata tenuta, rapporti istituzionali completamente da costruire, servizi ai soci da strutturare, non era facile, non molti avrebbero scommesso su di noi. Eppure, pur evitando il clamore, molti risultati sono stati raggiunti e sono fiera di poter dire che ciò che il prossimo Consiglio Direttivo eredita, è un abbrivio che, sono certa, consentirà ancora maggiori successi, una raggiunta consapevolezza e una struttura che possa supportare le sfide che ci attendono.

Nondimeno desidero far notare che il raggiungimento della quota di quasi 120 soci, in così poco tempo, fa ben sperare per il futuro. Quando ATECA-ER sarà in grado di dare più continuità alla formazione professionale proposta, quando il numero dei servizi crescerà, quando le relazioni istituzionali che si vanno formando saranno solide a sufficienza da consentire di incidere maggiormente, come parte sociale, al confronto sul disegno di nuove norme, o sulla correzione di quelle esistenti, sono certa che il numero di soci crescerà di conseguenza.

Per questi motivi, vedo un futuro in ascesa, e con il contributo di quanti potranno, un maggiore successo a portata di mano.

Colgo l’occasione di ringraziare voi tutti per aver accolto la proposta di nominarmi “presidente onorario”, cosa che non solo mi lusinga, ma mi concede la soddisfazione di poter far ancora parte del CD, dove spero di poter ancora portare la mia esperienza e mi carica di quella forza necessaria a portare avanti delle battaglie a salvaguardia della professione del radioprotezionista, che ho sempre svolto e addirittura abbracciata già da laureanda, nell’ormai lontano 1974, quando forse molti di voi non erano ancora nati, e quando, timidamente ma ferma nelle mie convinzioni, mi sono approcciata alla dosimetria dei neutroni veloci in un reattore nucleare, per scopi di radioprotezione dei lavoratori.

Sono tanti gli ostacoli che dovremo affrontare per far sì che tutti conoscano e apprezzino la necessità e la dignità della nostra professione, ma sono sicura che le prime pietre sono state poste e insieme, se l’entusiasmo non ci abbandona, ci riusciremo.

Buon Natale
Felice anno nuovo
Anna Russo